Sul filo delle Storie…
“C’era una volta”, qualcuno aveva detto, e una storia s’era impigliata alle orecchie di Silvia, una bambina con gli occhi scuri color della castagna e nel cuore il frullar d’ali delle farfalle.
Così si apre l’albo illustrato Per filo e per segno scritto da Luisa Mattia e illustrato da Vittoria Facchini, edito da Donzelli. Le storie si impigliano alle orecchie di Silvia come fossero fili…lei sa ascoltarle, le raccoglie, le custodisce, se ne prende cura. E le storie crescono: salgono dal cuore, dalla mente, dalle ore. Tante, troppe da ricordare. Silvia però non si arrende, va dalla sarta del paese per chiederle in dono dei fili, li annoda e li intreccia fino a farne una rete.
Ogni volta che da una bocca, da un gesto, da un segno nasceva una storia, Silvia lanciava la sua rete e la pescava come un pesce nel ruscello…
La determinazione di Silvia non si ferma, va dal pescatore per l’inchiostro di seppia, e dal cenciaiolo, per la stoffa… ecco che le storie si fanno parole, parole da leggere e da ascoltare, parole da condividere e donare a chi più le sa ascoltare… i bambini. Saranno proprio loro, quando le storie rischiano di scomparire, a salvarle, a ricucirle, per non perderne il filo. Filo che si fa materia, prende vita, grazie alle coloratissime e vivaci illustrazioni di Vittoria Facchini, che unisce il disegno a vera stoffa, fili e nastri.

Ho amato questo libro fin dal primo momento in cui l’ho notato nella biblioteca del mio paese, l’ho sfogliato seduta sui banchi colorati della sezione Infanzia, l’ho letto sul divano e poi ancora sotto il piumone. Il filo di questa storia si è impigliato anche al mio di orecchio e non ho potuto fare a meno di parlarne. Perché sono convinta che le storie ci appartengano, non solo a chi piace leggerle o ascoltarle, ma in quanto esseri umani. Leggere una storia a un bambino non è molto diverso da leggerla a un adulto: sebbene le esperienze siano diverse, le emozioni sono le stesse. Stessa è la paura, la rabbia, la gioia, nonostante possa essere diverso ciò che la provoca. Le storie di adulti e bambini si intrecciano in un unico grande filo: la sola, fondamentale, differenza sta nella responsabilità di noi grandi.
Al mattino, sentì un lieve bussare alla porta. Aprì. Si ritrovò davanti i bambini del paese. Tutti. Qualcuno aveva in mano un pezzetto di filo colorato. Altri portavano i cenci di tela su qui erano scritte le storie.